Non c'è ripresa senza investimenti

  • Pallamano Nazionale
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Il rilancio del Movimento, reduce da un ventennio di semi-immobilismo, passava necessariamente attraverso un’importante accelerazione della spesa. Impossibile fare diversamente per abbozzare una ripresa. I numeri evidenziati dal bilancio di previsione della FIGH vanno, allora, in questa direzione.

Lo sforzo - reso possibile anche dall’impiego di avanzi di bilancio della gestione passata (si faceva nulla o quasi e dunque si accumulava) e che non determina alcuna sofferenza o peggio ancora default – ha allora un duplice scopo: premiare la base e provare a valorizzare il vertice, una doppia leva necessaria per poter tentare un recupero e rendere più spendibile il prodotto.

Pochi ma esaustivi dati (graficizzati in basso) rendono ben chiaro il concetto. Ai territori, le Aree, prima del 2017 non veniva conferito un solo euro (0), mentre il Nuovo Consiglio Federale ha investito (fino a giugno) ben 131mila euro valorizzando - nello specifico - sia le rappresentative di Area (60.000 euro) che i progetti Metropolitani (16.000 a Milano, 20.000 a Roma, 10.000 a Napoli, 14.000 a Genova) ai quali si è aggiunto un progetto transfrontaliero (con la Francia) che cuba 11.000 euro annui per tre anni.

E che dire dei contributi diretti alle società. Si è passati da un contributo di 60.000 euro elargito dalle Casse Federali nel 2016 ai 170.000 di quest’anno: contributo triplicato! Per le attività delle Nazionali Senior (maschile e femminile), a fronte di un numero maggiore di stage (46 giorni complessivi nel 2016 e 118 giorni nel 2018/19), il costo - stando alle proiezioni di bilancio - è rimasto sostanzialmente invariato (circa 950.000 euro per il 2018/19 a fonte dei 947.852,50 del 2016).

Ancora più significativo lo sforzo prodotto per le Rappresentative Giovanili, le “speranze” del Movimento azzurro. Aumentato di circa un terzo l’investimento che nel 2016 era stato di 477.229,56 euro raddoppiando di conseguenza i giorni di stage (49 giorni nel 2016 e 111 nel 2018/19).

Rispetto alla precedente gestione Federale un corposo investimento è stato operato nel settore della formazione dei tecnici, avendo deciso di ridare linfa e peso alla CNA passando da uno zero assoluto (0 euro) a 35.000 euro annui.

Imponente è, invece, lo sforzo prodotto dalla FIGH in termini di comunicazione e media, colmando una lacuna, sanando una piaga, che aveva completamente oscurato la Pallamano italiana nell’ultimo decennio. Per questa voce l’incremento di spesa (era di circa 80.000 euro omnia nel 2016), così come l’incremento dell’attività, hanno subito una repentina impennata. Sono state quadruplicate le spese a fronte di 380 partite in streaming (una sola settimanale nel 2016), 40 in TV chiaro e satellite (0 nel 2016), l’acquisto delle telecamere JVC (poi date in comodato ai club di A1) e il cablaggio dei palazzetti.

Infine, le spese sostenute per il settore arbitrale. Anche in questo caso assistiamo ad un lieve incremento essendo passati dai circa 480mila euro del 2016 ai circa 650mila con cui si dovrebbe chiudere l’anno, tenendo ben chiaro, però, il nuovo asset dei campionati.