E sono due! L’urlo finale di Beppe Tedesco, novello Munch italiano, testimonia in maniera inequivocabile l’importanza dei risultati, la gioia di un gruppo in costante crescita. Vincere in casa dei maestri transalpini non è cosa che succede ogni giorno - e non succedeva da tempo - e poi, in progressione, asfaltare anche la bestia nera Egitto certifica un assunto: il futuro ci sorride.
Non stancheranno mai di stupirci i Millenials Azzurri ed anche quando si raggiunge un traguardo importante e prestigioso trovano sempre il modo e il tempo di spostare in avanti il limite: inappagabili! È questa una novità assoluta, il tratto distintivo di un gruppo che ha nella Testa e nel DNA i cromosomi giusti, quelli che servono ad un Movimento che ha tanta voglia di vincere, ma è spesso incapace di trasformare i sogni in realtà. Ecco, non dite ai Ragazzi Terribili di Beppe Tedesco che tutto ciò che hanno fatto è già nella storia della FIGH, non vi presteranno ascolto perché loro, che con le prestazioni e le vittorie stanno facendo innamorare tutti e stanno accreditando la pallamano italiana nei salotti buoni dell’handball europeo, non hanno la benché minima intenzione di vivere di ricordi.
Chi pensava che a Tbilisi, in quelle magiche settimane georgiane, fosse stato già raggiunto l’apice, l’acme di un portentoso processo di crescita, ora deve riflettere perché molto probabilmente il meglio deve ancora venire e sarà bello gustarlo un poco per volta, a piccole dosi, immaginando prima di addentare, masticando piano che è poi anche il modo migliore per digerire, assorbire e crescere. Oggi la Giovane Italia si giocherà la vittoria nel prestigioso torneo francese affrontando l’Ungheria e per uno strano scherzo del destino (o del calendario), la partita tra gli azzurri e i coetanei magiari, farà da prologo – anche se a chilometri di distanza – all’attesissimo confronto della Kione Arena dove si daranno battaglia i senior di Italia ed Ungheria.
Sulla carta, a differenza della partita in programma a Eaubonne, la sfida di Padova riserva poche incertezze ma se gli Azzurri di Trillini riuscissero a non smettere di sognare, provando anche ad andare oltre i propri limiti come spesso succede ai giovani e talentuosi eredi, potremmo anche ritrovarci qui tra qualche ora a raccontare una delle più belle pagine della Nostra Storia.