Oltre 450 atlete e atleti del biennio 2009-2010 visionati in cinque giorni: un database imprescindibile dal quale partire per monitorare i talenti del futuro. Il 21° Festival della Pallamano ha dato il via all’attività di osservazione e valutazione di quei giovani che, attraverso un graduale processo di selezione prima territoriale e poi nazionale, dovranno formare l’ossatura delle Nazionali azzurre del domani. Sui campi di Misano Adriatico, Riccione, Rimini, Pesaro e San Marino hanno lavorato sei tecnici: con la supervisione di Fabrizio Ghedin erano impegnati Settimio Massotti, Fabrizio Tassinari, Carlos Britos, Sonia Giovannini e Andrea Menini, presenti sulle tribune del Festival – in particolare nelle gare delle FIGH Finals e dell’Open U15 – e la cui attività ha portato ad una prima segnalazione di 80 giocatori e 45 giocatrici ritenuti d’interesse.
Ma non solo: nella mattinata di domenica, infatti, a Misano Adriatico si è svolto un primo clinic che ha coinvolto 27 ragazzi e 23 ragazze, provenienti in totale da 24 differenti club, in rilevazioni antropometriche (altezza, peso, metabolismo, massa grassa, salto, etc) ed esercitazioni tecniche. Primo passo, questo, di un percorso che dovrà proseguire nei territori per scovare, anche fuori dai confini del Festival, ragazze e ragazzi capaci di arricchire la base tecnica della pallamano italiana.
A curare il coordinamento organizzativo dell’attività è il Consigliere Federale Paolo Baresi, che spiega: “Lo staff di tecnici-osservatori arrivato a Misano ha lavorato in modo molto intenso, visionando l’85% delle partite disputate. Tutte le squadre sono state viste almeno quattro volte e da allenatori diversi tra loro, i quali hanno poi steso relazioni e schede sui giocatori ritenuti interessanti sia nel breve periodo che in prospettiva. Ringrazio il Presidente Stefano Podini ed il Consiglio Federale per avermi affidato questo compito che mi gratifica. Riteniamo importante, oltre che necessario e urgente, tornare a osservare quanti più giovani talenti possibili attualmente in attività sul territorio”.
“È stato uno sforzo intenso – prosegue Baresi – che ci ha permesso di creare una prima banca dati con tanti elementi che verranno monitorati anche in futuro. Ringrazio le società che ci hanno dato feedback molto positivi, felici di vedere gli staff federali impegnati nel visionare le partite. Questo è certamente solo l’inizio di un percorso che il nuovo Consiglio Federale ha in mente nell’ambito delle attività di selezione e cura del talento”.
"È bene sottolineare, per non dare né delusioni né false speranze, che la selezione fatta in vista di questo stage non è la Nazionale del futuro: sappiamo esserci tanti giocatori che non sono stati visionati poiché le loro squadre non hanno preso parte al Festival, altri che hanno potenzialità che saranno valutate in futuro e anche che qualche società non ha potuto garantire la presenza dei propri atleti poiché risultava già organizzato il viaggio di rientro. L’occasione di avere 24 squadre al maschile e 16 al femminile, più le squadre iscritte ai tornei Open, tutte concentrate in una stessa area geografica, era troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire e tentare di recuperare il grande ritardo ereditato in termini di osservazione, valutazione e selezione con cui dobbiamo fare i conti”.
Il lavoro condotto al Festival è stato concretizzato mediante la realizzazione di un database, a disposizione dello staff di osservatori ma anche dei tecnici di club interessati, finalizzato a valutare in modo omogeneo le qualità tecniche degli atleti. “Lo staff presente a Misano – spiega ancora Baresi – ha elaborato una scheda di valutazione dei giocatori che è composta da circa 40 voci tra attacco e difesa, attraverso la quale si è cercato di ricondurre a valori omogenei l’analisi dei giocatori. Queste schede sono state messe online e vengono compilate sia dagli osservatori federali che dai tecnici delle squadre, per avere un dato il più ampio possibile e che poi può essere aggiornato con il passare del tempo, di pari passo con l’evoluzione dell’atleta. Si tratta di uno sviluppo moderno, che consente di mettere a confronto le varie idee e di farlo in modo dinamico: nella nostra visione questo strumento è la banca dati della nostra pallamano, specie di quella del futuro”.
“Abbiamo fatto il primo ed importante passo - aggiunge Fabrizio Ghedin (nella foto), supervisore tecnico delle attività portate avanti al Festival - ma è appunto solo quello iniziale: serve ripartire il prima possibile con le selezioni di area e mettere di nuovo in moto quel percorso virtuoso di collaborazione tra la Federazione e le società che operano sul territorio: dobbiamo tornare su tutti i campi a vedere i ragazzi, a parlare con i loro allenatori, aiutandoli ad esprimersi al meglio e dando ai tecnici gli strumenti per migliorare a loro volta. Le aree non sono solo la porta di ingresso verso le Nazionali, anche e soprattutto un modo per aiutare tutti a migliorarsi e a portare al massimo il loro talento”.
“In Consiglio Federale ne parleremo a breve, con l’auspicio di ripartire già nel prossimo autunno: come detto, abbiamo un grande ritardo che dobbiamo cercare di recuperare. Prima iniziamo a farlo, meglio sarà. Un ringraziamento speciale – conclude Paolo Baresi – va fatto ai miei due colleghi in Consiglio, Katia soglietti ed Enza Fanelli, per avere sostenuto con determinazione questa progettualità legata al Festival 2024, ed ai tecnici coinvolti – Ghedin, Tassinari, Massotti, Britos, Menini e Giovannini – che hanno aderito con entusiasmo, grande collaborazione, rispetto reciproco, estrema professionalità”.
(foto: Sara Bozzoli)