Italia qualificata ai Mondiali 2025 | Bulza dal cuore grande: “Vedere l’entusiasmo della gente è la nostra vittoria”

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“Oltre al risultato, storico come tutti sappiamo, secondo me l’immagine ancora più forte è legata all’entusiasmo che siamo riusciti a trasmettere alla gente”. Il primo pensiero di Davide Bulzamini è rivolto al pubblico della pallamano. Ai 4mila del Pala San Giacomo, ai 40mila collegati in diretta su Sky Sport o su PallamanoTV, alle centinaia di migliaia che nei giorni, nelle ore della storica qualificazione dell’Italia ai Campionati Mondiali 2025, hanno fatto sentire il loro calore. Le lacrime di gioia degli azzurri a Podgorica sono state le lacrime di tifosi e appassionati davanti a un risultato che mancava da 27 anni.

“Vedere la felicità, i messaggi che ci sono arrivati da persone che ci dicevano di essersi commosse nel vedere la partita, tante persone, è per me la vera vittoria”, continua il classe 1995 originario di Mordano, autentico baluardo della difesa italiana. “Si vince quando si trasmette quello che si prova, la passione che s’impiega per raggiungere un obiettivo e credo che questa Nazionale ci sia riuscita”.

Il DT Riccardo Trillini lo ha descritto in più occasioni come “il difensore più forte d’Europa”. E in effetti Conversano e poi Podgorica hanno confermato come il gigante romagnolo, fresco di vittoria della Coppa di Slovenia con il Trimo Trebnje, abbia saputo guidare la difesa italiana in maniera magistrale. “Siamo riusciti ad essere aggressivi come volevamo – dice – e sicuramente abbiamo giocato molto bene. Ma non è giusto parlare solo di me. Anche Pari (Parisini ndr), Endrit (Iballi ndr), i gemelli Mengon, Jack (Savini ndr). Tutti. Chiunque è entrato nel centro della difesa ha dato intensità, volume, aggressività”.

Poco più di un anno: è quanto intercorre tra la sconfitta contro la Polonia a Vigevano, tentativo sfumato di qualificarsi agli EHF EURO 2024, dall’apice toccato col successo sontuoso del Morača Sport Center. “Non credo sia cambiato qualcosa. Questo gruppo – continua Bulzamini – ha sempre affrontato ogni partita, ogni allenamento con lo stesso spirito, con la stessa mentalità, con la voglia di fare bene. Penso sia stata più una questione fisiologica, di tempo. Come tutti i processi di crescita, il tempo è necessario. Bisogna mantenere una visione ampia: se è vero che contro la Polonia il risultato decretava la nostra sconfitta, eravamo altrettanto consapevoli di essere sulla strada giusta. Lo sport alla fine ti sa ripagare. Ero sicuro che prima o poi il risultato sarebbe arrivato”.

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Il valore del gruppo, aggiunto ad un sistema di gioco ben oliato, si è rivelato ingrediente imprescindibile di un roster giovane e ancora tanta strada avanti a sé. “La cosa bella è che, ad eccezione di Pablo (Marrochi ndr), che però è giovane dentro (ride ndr), il gruppo dei nati tra ’94 e ‘95 è anche quello più anziano. Il talento dei ragazzi giovani è indiscutibile, ma ciò che mi stupisce di più è la maturità con cui questi ragazzi vivono il campo e le partite. Sono contento per ognuno di loro. Sono felicissimo per Jack (Savini), per la partita che ha fatto a Podgorica perché so che in passato, in Spagna o in Francia, ha affrontato momenti tosti. È una persona splendida ed è stato ripagato da una grande prestazione”.

In ultimo uno sguardo alle partecipanti di questi Campionati Mondiali: in 17 su 32 arrivano dal continente europeo, con l’Italia novità assoluta. Aspettando il sorteggio del 29 maggio a Zagabria, è già chiara la formula, col primo turno articolato in otto gironi da quattro squadre, di cui tre accederanno al main round. “A questo punto – conclude il terzino azzurro – l’obiettivo è passare il girone. Attenzione: non è il discorso di chi, da qualificato, crede di essere diventato il migliore. Però quando si è lì bisogna avere un intento da perseguire, un traguardo da raggiugere e quello di superare il primo turno, con la giusta mentalità, può essere centrato”.

(foto: Luigi Canu)