La gioia delle azzurrine dopo il successo di Pristina: “Enorme emozione, l’unione ha fatto la differenza”

  • Nazionale femminile
images/2023/_Q__7750.jpg#joomlaImage://local-images/2023/_Q__7750.jpg?width=1920&height=1190

Il giorno dopo, a mente fredda, l’emozione non è scemata. L’Italia della pallamano applaude le azzurrine che ieri (domenica), a Pristina (Kosovo), hanno conquistato il W19 EHF Championship. Contro l’Austria non c’è quasi mai stata storia: 29-21, +3 al termine del primo tempo e, soprattutto, un percorso netto di sei vittorie in altrettante partite giocate. In una parola: perfette.

Il successo di Pristina ha dato la dimensione del talento di questa generazione, ma, allargando il raggio, ha confermato il trend delle Nazionali azzurre giovanili: è il secondo titolo ai Championships nel femminile dopo quello del 2021 a Chieti, il terzo aggiungendo anche quello della U18 maschile nel 2018 che poi, sempre ai ragazzi, era valso il salto negli EHF EURO di prima divisione disputati negli ultimi due anni. 

In questi numeri ci sono poi gli sforzi, la determinazione, la gioia, i sorrisi dei protagonisti. Delle azzurrine, in questo caso. “Siamo incredibilmente felici”. La voce e l’espressione in volto, entrambi da settimo cielo, sono del capitano Giulia Rossomando, ala destra reduce da un’annata d’oro tra lo Scudetto in Serie A1 con Salerno e, ora, il trionfo in Kosovo. “Venivamo da un periodo breve di lavoro assieme: di fatto solo due stage con la rosa al completo, eppure siamo riuscite a dimostrare di essere squadra in campo e, ancora di più, di esserlo fuori. L’unione e lo spirito di coesione sono stati la nostra arma in più. C’è una grande amicizia tra noi e non vediamo l’ora di ritrovarci per le qualificazioni ai Mondiali U20”.

Il capitano guarda già oltre, a ciò che attende questa Nazionale. Vincendo a Pristina, infatti, l’Italia si è conquistata il diritto di giocare per un posto nel torneo iridato giovanile del prossimo anno. In realtà non sarebbe tutto: manca l’ufficialità, ma il primo posto vuol dire tangibili chances di rientrare tra le squadre che disputeranno i W19 EHF EURO – quindi la prima divisione – nel 2025, in seguito all’allargamento, già annunciato dalla Federazione europea, dalle attuali 16 a 24 squadre. Diritto analogo, peraltro, sono già sicuri di averlo i ragazzi della U20.

Con appena 22,3 gol subiti per partita, in Kosovo le azzurrine hanno dominato e messo in evidenza un trend difensivo di prim’ordine. Un trend riconosciuto anche dai premi individuali, con Aurora Gislimberti e Maddalena Cabrini premiate rispettivamente in qualità di migliore specialist difensivo e di miglior portiere. “Arrivare alla fase finale dopo una striscia positiva di quattro vittorie – dice Gislimberti – e vincendo il girone da imbattute, sicuramente ha accresciuto le nostre convinzioni nel corso del torneo. Ci ha fatto capire che potevamo arrivare fino in fondo. In semifinale pensavamo che la Polonia potesse avere qualcosa in più di noi sotto il profilo fisico, ma anche lì siamo state brave a rimanere calme in una partita molto dura ed equilibrata. Battere la Polonia ci ha fatto capire che potevamo vincere il titolo. Siamo contentissime di esserci riuscite”. Sulla falsariga Cabrini: “L’emozione è grande. Il premio individuale? Non me lo aspettavo perché ho avuto alti e bassi durante le partite. Credo che però alla base ci sia stato un grande lavoro di tutta la difesa: la collaborazione è importantissima per un portiere e quindi è un premio che condivido con tutta la squadra”.

361339611 1015957356301112 7692589608957844227 n

Se la giocatrice più prolifica di questo Championship azzurro è stata Charity Iyamu con 34 gol, il braccio più caldo è stato senz’altro quello di Asia Mangone. Classe 2005, emiliana, la mancina originaria di Casalgrande ha tirato via le castagne dal fuoco italiano segnando il 24-23 dell’apoteosi in semifinale contro la Polonia: “Ci ho provato… ed è andata bene (ride ndr). Scherzi a parte, è una bellissima sensazione. Avevo già vinto questo titolo due anni fa a Chieti, ma questo ha un altro sapore perché vinto con le compagne della mia annata. Pur avendo fatto solo due raduni assieme, siamo riuscite ad esprimerci al meglio”.

“Ringraziamo tutti i tifosi che ci hanno seguito a Pristina, facendoci sentire come a casa – conclude il capitano Giulia Rossomandoe quelli che hanno tifato per noi da casa. Le nostre famiglie, le nostre compagne di squadra nei club e in Nazionale, tutte le ragazze di questo gruppo che non erano con noi per infortunio o per indisponibilità. Grazie ai nostri allenatori, a tutto lo staff della squadra. Sentire il sostegno, la passione attorno a noi è la sensazione più bella in questo momento di grande felicità”.

Il resoconto completo dei risultati e dei verdetti dopo i W19 EHF Championships è consultabile qui.

(foto: KHF)