“Siamo partiti cambiando tanto, per cui il nostro è nato come un anno sperimentale. Speriamo possa poi trasformarsi in qualcosa di bello”. Ci crede, sa che si può, ma non si scopre oltre modo, Umberto Giannoccaro. Il capitano e pivot del Conversano parla su HandballTalk, il podcast della FIGH online ogni settimana su Spotify. E qui commenta un inizio di stagione che ha messo in evidenza, anche quest’anno, l’ottimo rendimento della squadra allenata da Alessandro Tarafino: tre vittorie in altrettante partite, punteggio pieno.
Quei punti, poi, sono arrivati anche in partite pesanti. Come lo scontro diretto vinto sabato scorso con autorità a Bressanone. “Andare a giocare fuori casa, su campi sempre difficili, è sempre impegnativo”, ammette Giannoccaro. “Ma stiamo lavorando bene e quindi nessun problema: affrontiamo una partita dopo l’altra. A Bressanone abbiamo trovato un’avversaria che è ancora alla ricerca della giusta amalgama, ma che credo potrà dire la sua nella lotta per il titolo”.
Neanche il tempo di godersi le gioie dei due punti altoatesini, però. Il calendario è spietato e sposta il focus sul Pala Tacca e sul Cassano Magnago dell’ex illustre Ardian Iballi. “Sarà bello e affascinante ritrovare Ardian da avversario dopo cinque anni insieme. Loro si conoscono a memoria, giocano benissimo in attacco e in difesa. Sarà una partita molto difficile, ma andremo lì per dire la nostra”.
L’eredità del centrale azzurro sembra trasferita, almeno in queste prime settimane, al giovane Ignazio Degiorgio. “È vero, ha iniziato molto bene, ma è troppo presto per parlare. È giovanissimo e ha tutto il tempo davanti a per fare bene e per migliorare. Credo che con Tarafino sia avvantaggiato: sappiamo tutti che lui è stato il miglior centrale italiano di sempre, quindi dipende tutto da Ignazio. Se sarà propenso a lavorare bene, a stare sul pezzo con la testa, potrà diventare davvero importante per noi”.
È già importante, nonostante sia arrivato da poche settimane, il mancino svedese Jacob Nelson: “Mi ha fatto veramente un’ottima impressione. È un giocatore costante, forse quello che cercavamo da un po’ a Conversano e che ci era mancato in questi anni. Ma non c’è solo lui: è arrivato Hamzic che pian piano sta entrando in forma, e poi Demis (Radovcic ndr). Ecco, credo che abbiamo guadagnato in quell’esperienza che forse ci era mancata negli anni scorsi. La panchina quest’anno non è lunghissima, ma è pur vero che nei momenti chiave delle partite l’esperienza e il restare lucidi fanno tanto”. Poco, ma sicuro.
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(foto: Vanni Caputo)