L'AC Life Style Erice scopre le carte - Benincasa: "Qui per dire la nostra"

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“Non vogliamo recitare il ruolo della matricola, sarei bugiarda se dicessi questo. Ma i nomi e i pronostici contano fino a un certo punto”. Un po’ coi piedi per terra e un po’ sognando in grande, Lorena Benincasa, da capitano, si gode il positivo impatto con la Serie A Beretta femminile della sua AC Life Style Erice. Il sodalizio trapanese è una delle cinque new entry nell’organico del massimo campionato in rosa e, dopo il pari casalingo all’esordio contro l’Ariosto Ferrara, sabato scorso ha dominato sul campo di Leno e centrato la prima vittoria stagionale. Prima e anche storica, perché a Erice questa Serie A Beretta è anche la prima di sempre. 

Certo, a scorrere il roster allenato da Milenko Kljajic si capiscono meglio le parole del centrale originario di Cetara. Basterebbero i suoi trascorsi: Salerno, Ferrara, Teramo. Tanta Serie A, come nel caso di Antonella Coppola (8 Scudetti in carriera tutti a Salerno), di Giulia Losio, di Martina Iacovello o di Alexandra Ravasz. “Ma ci sono anche tante giocatrici che disputano un campionato di vertice per la prima volta – ricorda Benincasa – e per questo non posso dire che siamo qui per giocare un campionato da neo-promossa, ma è altrettanto vero che dovremo ragionare partita per partita e provare a dire la nostra”. 

Nome forte del mercato estivo delle Arpie, quello della montenegrina Natasa Krnic. Classe ’87, terzino sinistro di grande esperienza con una vita spesa tra le massime serie di Spagna, Polonia e Romania. E adesso Erice: “Ho giocato a lungo ad alto livello e questo vuol dire essere sottoposti ad una pressione fisica e mentale dura, soprattutto negli ultimi sette anni in Romania, in quello che credo essere uno dei migliori campionati femminili d’Europa. Avevo bisogno di stimoli nuovi, di una nuova sfida ed Erice mi ha dato la possibilità di confrontarmi con una pallamano nuova e di pormi nuovi obiettivi. E poi è stata anche una scelta di vita: venire in Italia, in una regione meravigliosa come la Sicilia, è un sogno che si realizza. Mi piace la città, mi piace la gente e il club mi ha accolto in maniera fantastica”. 

I primi 120’ di Serie A Beretta hanno portato tre punti e sette reti per Krnic. “Dopo una lunga pausa era impossibile essere pronte alla perfezione. Contro Ferrara abbiamo giocato bene, ma anche commesso tanti errori. Credo sia comunque una cosa normale e che miglioreremo partita dopo partita, come abbiamo già visto ad esempio sabato scorso a Leno, dove abbiamo giocato con maggiore tranquillità”. 

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La 3^ giornata pone l’Ac Life Style Erice di fronte ad un esame di maturità: al Pala Cardella arriverà la Mechanic System Oderzo, una delle protagoniste delle ultime stagioni di Serie A Beretta. Ne parla ancora capitan Benincasa: “Entrambe le squadre non saranno ancora in forma-campionato, ma questa non è una giustificazione. Sarà una partita che potrà iniziare a dirci se Erice merita di stare nelle zone alte della classifica. Vedo Oderzo favorita in questo momento, perché, anche se giochiamo in casa, hanno un gruppo collaudato di giocatrici a cui si è di nuovo aggiunta Duran, che reputo ancora una delle migliori straniere del campionato. Sarà una bella partita e noi vogliamo riscattarci per il pari dell’esordio in casa contro Ferrara che, per com’è arrivato, devo ammettere che ci ha lasciato un po’ amaro in bocca”.

Lo sguardo del centrale campano si allarga anche alle avversarie: “Credo che questa Serie A Beretta sia molto avvincente e le prime due giornate lo hanno confermato. Anche le squadre neo-promosse hanno cercato di organizzarsi con squadre competitive e attrezzate, anche perché sarà lunga. Per questo credo che la profondità dei roster e la preparazione fisica alla distanza potranno fare la differenza”. 

Se poi bisogna parlare di aspirazioni, chiedere a Krnic: “È il nostro primo anno in Serie A Beretta e se dovessero arrivare la qualificazione alla Final6 di Coppa Italia e l’accesso ai play-off potremmo renderlo davvero speciale”. Sempre così, un po’ coi piedi per terra e un po’ sognando in grande.

(foto: Giovanni Pappalardo)