Welcome back Dapiran: "Questa Trieste ha del potenziale"

  • Serie A Beretta
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Torna con 10 squilli di tromba. Anzi, 10 gol. Che poi sono quelli che alla sua Trieste serviranno di più. Il 24-24 di sabato scorso tra i giuliani e la Raimond Sassari ha un protagonista: è Gianluca Dapiran, che entra tutt’altro che in punta di piedi in una Serie A Beretta che lo riaccoglie dopo due stagioni di Liga Asobal – l’ultima al Logrono – e che lo riporta a vestire la stessa maglia alabardata con la quale si era affacciato sul grande palcoscenico della pallamano. Prima in Italia, andando a Bolzano a prendersi lo Scudetto, e poi in terra spagnola in una delle leghe più competitive d’Europa. 

Poche parole, tanti fatti. “Anche se – spiega il numero cinque triestino – posso dire che è un piacere poter ritrovare i colori di casa, i compagni e tante amicizie. È stata una bella emozione”. Subito un punto prezioso in un campo difficile come quello di Sassari, una delle squadre che più si è mossa sul mercato: “Siamo ancora privi di due giocatori importanti come Radojkovic e Arsenic, per cui sapevamo che l’inizio di stagione sarebbe stato complicato. Siamo andati comunque a Sassari per provare a vincere e ci siamo quasi riusciti. Siamo soddisfatti della prestazione, anche se non nascono un po’ di rammarico per com’è andata e per il punto che ritengo più perso che guadagnato”. 

Trieste, insomma, pensa da grande. “Ma non parliamo di obiettivi, almeno per ora. Intanto per le assenze, che non ci permettono al momento di capire dove potremo arrivare. Certo, se già in queste condizioni abbiamo dimostrato di poter fare punti a Sassari, con altri due innesti il nostro potenziale non potrà che aumentare”. 

Sabato un’altra prova delicatissima attende la squadra di Andrea Carpanese, chiamata ad affrontare Fasano in un Chiarbola a porte chiuse. “Il nostro pubblico ci mancherà, su questo non c’è dubbio. I tifosi del Chiarbola sono sempre in grado di dare quella marcia, quel calore in più. Ma sappiamo che ci seguiranno in diretta su Eleven Sports e perciò sapremo ugualmente di averli vicini”. 

dapiran difesa trieste

Dapiran è una delle operazioni di mercato di un’estate movimentata. “Sicuramente l’emergenza Covid-19 ha alterato un po’ gli equilibri del mercato europeo. Certo, per l’Italia ci sono stati più fattori positivi perché sono arrivati giocatori stranieri di livello, tante squadre si sono rinforzate, sono anche rientrati giocatori italiani dall’estero come Marrochi e in generale il fatto che ci siano più realtà intenzionate a fare bene, a mettere in discussione l’egemonia degli ultimi anni delle varie Bolzano, Fasano o Conversano è un aspetto di indubbia positività”.

Nuovi giocatori e nuova formula: Serie A Beretta senza play-off. “Come in Asobal”, conferma l’ala sinistra. “E questo cambia molto, perché è una maniera diversa di vivere il campionato. Con i play-off anche chi arriva terzo o quarto sa di doversi preoccupare più della seconda fase che della regular season. Così invece cambia tutto: ogni partita vale due punti e nella somma finale anche un mezzo passo falso può essere decisivo. Prendi il pari a Sassari: se io giocassi per lo Scudetto, potrebbe finire per pesare moltissimo. E viceversa per loro”. 

E poi i gol. Dapiran ne ha sempre fatti tanti, anche in Asobal. Alla prima sono stati 10, mica poco. “Ne serviranno almeno 10 a settimana, e non per gioco. Scherzi a parte, è evidente che in questo momento il gioco sulle ali, anche a destra con Bratkovic, è l’arma principale di Trieste. Aspettiamo di essere al completo per poter risultare ancora più completi. L’importante è vincere, anche se Dapiran non fa gol”. Eventualità rara, ma il discorso fila.

(foto: Claudio Atzori)