Balla tra i Play-Off e la salvezza, l’Alperia Merano. Da un lato la suggestione di un posto nei quarti di finale, dall’altro la determinazione di sbrigare quanto prima la pratica della permanenza in Serie A1, obiettivo primario dei Diavoli Neri altoatesini.
Qualche nome nuovo – mirato –, l’ottimo Lukas Stricker, la triade dei Prantner, da papà Jurgen tornato in panchina fino ad arrivare a Max e Leo sul campo. “Siamo partiti bene anche perché il calendario ce lo permetteva con alcune partite alla nostra portata – dice il tecnico meranese –, poi abbiamo dovuto fare i conti con più di qualche infortunio che purtroppo ci ha condizionato. Per cui, sì, siamo soddisfatti della nostra posizione attuale in classifica. Eravamo partiti come una squadra che lottava per non retrocedere, per cui siamo contenti”.
Il pari di sabato scorso contro la Junior Fasano, diretta concorrente per l’ottavo posto, è il viatico che condurrà Merano alla trasferta sul campo di Gaeta. “Prima della partita di sabato scorso avrei firmato per un pareggio”, confessa Prantner. “Avevamo tanti infortunati, uscivamo da una lunga pausa e non sapevamo a che livello ci saremmo presentati. Per com’è andata la partita, però, ritengo quello ottenuto come un punto perso, perché abbiamo sprecato tante occasioni per vincere. Detto questo, per noi resta importante ritrovare il ritmo di gioco e le prossime partite, a cominciare da sabato contro Gaeta, dovranno servirci a questo”.
La linea rossa che divide i Play-Off dalla zona calda della classifica è sottile. “Se recuperiamo Max (Prantner ndr) e Oliver Martini, uscendo da questa fase con tanti problemi fisici, credo che il nostro organico sia in grado di ambire ai quarti di finale. Il campionato è molto equilibrato, lo sappiamo. Da qui in avanti abbiamo però partite alla nostra portata, in cui potremo fare punti e raggiungere prima possibile l’obiettivo della salvezza. Da lì in poi faremo sicuramente un pensierino ai Play-Off”.
Chi ha fin qui dimostrato un approccio famelico sul campionato e sulla zona Scudetto è la vicina Bressanone. “Penso che nessuno si aspettasse una stagione così da parte loro. Tutto sta girando per il verso giusto e finché Lazarevic e Cutura giocano così, credo che per tutti sarà molto difficile affrontarli, anche perché di contorno hanno un organico molto ben attrezzato con giocatori come Basic o Di Giulio. Sicuramente l’innesto di Cutura ha dato loro enorme qualità: sa leggere il gioco, ha sempre una soluzione pronta e questo fa la differenza”.
Fotografare oggi il campionato significherebbe avere idealmente tre squadre altoatesine ai quarti di finale. “Il nostro progetto tecnico non cambia”, continua Prantner. “Quello che vogliamo è offrire un’opportunità ai giocatori, soprattutto ai giovani, di allenarsi bene e con costanza. Qui i nostri ragazzi lavorano insieme 7 volte a settimana tra campo e palestra, sicuramente con molti sacrifici tra studi e vita privata. Ma non c’è altra strada: in Italia ci sono talenti che possono crescere bene, ma la sola via da seguire è il lavoro. Non è un segreto, è l’unica cosa da fare. Noi puntiamo a garantire questo, a creare un ambiente per la crescita dei giocatori”.
Di giovani si parlerà tanto da qui all’estate prossima, con l’Italia U20 che a Bressanone inizierà affrontando Croazia, Spagna e Slovenia nel sogno degli Europei di categoria. “La qualità sarà enorme, affronteremo squadre di grande tradizione. Sono sicuro che riusciremo a fare un percorso di preparazione ben strutturato per farci trovare pronti. Saranno tutte partite difficilissime, ma credo che in tornei così tutto è possibile. Parliamo di una generazione di atleti che ha già dimostrato quello che vale in altre occasioni. Speriamo che i nostri sogni possano avversarsi, a cominciare dalla possibilità concreta di qualificarsi per i Mondiali U21 dell’anno successivo”.
(foto: Karin Larcher)