Riccardo Trillini nel dopo Ungheria: "Ragazzi da elogiare"

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“Non finirò mai di elogiare una squadra che è venuta in Ungheria per vincere e che ha affrontato queste ultime due partite facendo di tutto per provare a qualificarsi”. Dopo il 32-29 in Ungheria, è un Riccardo Trillini diviso tra la soddisfazione, tanta, della crescita mostrata dall’Italia nelle qualificazioni agli EHF EURO 2020 e il rammarico, almeno un po’, di aver cullato il sogno del passaggio del turno senza averlo però realizzato.

“Dieci mesi fa potevamo dirci solo contenti di giocare contro queste squadre e ora eravamo avanti sul +2 a 10’ dalla fine della partita”, continua. “Peccato per la partenza così così: nel primo tempo avevamo perso il triplo dei palloni rispetto alla partita contro la Russia, ma purtroppo è un dato che ci può stare se sei costretto a spingere sempre in velocità. Poi siamo stati bravi a recuperare con un Savini coraggiosissimo e con una difesa fantastica. Nell’ultimo quarto d’ora abbiamo dovuto necessariamente dare riposo a chi era in campo dall’inizio e questo ha fatto saltare in parte alcune collaborazioni, ma devo dire che non possiamo che essere contenti della prestazione offerta”. 

Miglior marcatore: Bulzamini con 7 reti, assieme a Moretti e Savini tra i migliori in campo a Kecskemét. “Quando i nostri terzini giocano così, siamo una squadra che può competere a questi livelli. Abbiamo costruito lo scheletro della squadra con mesi e mesi di lavoro, arrivando ad una difesa che reputo moderna, arrivando ad un gioco veloce, e a volte manca chi poi apre la porta avversaria con dei tiri da fuori. Sono contento che questo sia avvenuto qui in Ungheria”.

Terzo posto, con due vittorie contro la Slovacchia – che precedeva gli azzurri in fascia 3 – e almeno tre prestazioni su quattro di buon livello contro Ungheria e Russia. “Questo girone ci lascia la consapevolezza che l’Italia farà parlare di sé nei prossimi anni. Alzi la mano, chi, nell’affrontare questo gruppo, pensava di giocarsi la qualificazione con Russia e Ungheria alle ultime due giornate”.

La partita di Kecskemét è stata anche l’ultima del capitano Pasquale Maione in maglia azzurra. “Maio è un uomo intelligente e fortissimamente innamorato di questa maglia”, conclude Trillini. “In questi due anni con me in Nazionale, nonostante si stesse già avviando verso il termine della sua carriera in azzurro, è sempre stato un trascinatore, un leader e un simbolo nel modo di stare in azzurro. A lui auguro ancora le migliori fortune nella vita e naturalmente nel mondo della Pallamano”.

(foto: Isabella Gandolfi)