La bella serata del 10 aprile, replicata quattro giorni dopo in Slovacchia, il Pala Cattani di Faenza strapieno di 4mila appassionati del Nostro Sport, per lo più giovanissimi praticanti, la mobilitazione di tutte le società dell’Emilia Romagna, ma anche di molte altre provenienti dalla vicina Toscana, dalle Marche e finanche da Lombardia e Veneto. E poi la perfetta macchina organizzativa messa in piedi dalle società Romagna e Faenza, gli occhi stupiti di tutti noi, spiegano le grandi potenzialità del Nostro Movimento, aldilà di troppe contraddizioni e di alcuni limiti ancora difficili da superare.
Ma ora mi sembra giusto ritornare a quella magnifica immagine del Pala Cattani pieno come nessuno osava auspicarsi, per condividere alcune riflessioni.
In primo luogo, quella magnifica serata è stata possibile perché ogni partita della Nazionale è organizzata da parte della Federazione creando un evento, che viene contestualizzato in un sistema territoriale in stretta collaborazione con i soggetti (società) che operano in quel territorio. Si determina una condivisione finalizzata a valorizzare le potenzialità dei soggetti locali dando loro l’opportunità di sviluppare rapporti fondamentali di tipo istituzionale, relazioni commerciali e collaborazioni tecniche in particolare con le scuole.
Tutto ciò è successo a Padova e nel Veneto in occasione delle partite organizzate alla Kioene Arena nel giugno 2017 (Italia-Serbia femminile, 3.500 spettatori) e Italia-Ungheria (esordio della Senior maschile nelle qualificazioni ad EURO 2020, 3.200 spettatori), ma anche a Brescia, Follonica e Montesilvano per le qualificazioni europee femminili, sempre un pubblico numeroso, coinvolgimento delle scuole e sostegno delle istituzioni locali, anche qualche finanziamento, non ancora determinante, da parte del contesto imprenditoriale.
Dopo il Veneto, la Lombardia, la Toscana e l’Abruzzo, ora l’Emilia-Romagna, regione con una forte tradizione di pallamano e con un tessuto di società radicate che hanno dato prova di grande capacità, valorizzando al massimo l’evento sportivo di vertice. Dimostrazione che vertice e base non sono antitetici, ma necessariamente complementari. Senza l’evento di vertice non ci sarebbe stata la mobilitazione speciale del Pala Cattani, la festa di pubblico e la ottima prova organizzativa di Romagna e Faenza. Senza la base di praticanti, il radicamento territoriale e la presenza quotidiana nelle scuole, non ci sarebbero state le 4mila presenze.
Chi vuole contrapporre e considerare antitetici vertice e base, dimostra di non aver capito la splendida lezione del Pala Cattani, della Kioene Arena e degli altri luoghi prima considerati “impossibili” per la pallamano, e non rende un buon servizio alla crescita del Nostro Sport.
La seconda considerazione riguarda quanto è accaduto dopo il fischio d’inizio: il coinvolgimento dei 4mila del Pala Cattani e di chi da casa, su Sportitalia e sul web, ha visto la partita. Quella magnifica serata è diventata Magica solo perché l’Italia ha vinto. Non dimentichiamolo. Il risultato sportivo esalta, coinvolge, trascina come nessun altra cosa. La Nostra Nazionale era attesa, come mai in precedenza, ad una prova di carattere, di forza tecnica e di abilità tattica per confermare una crescita percepita nell’ambiente, ma ancora non confermata da un risultato chiaro.
L’attesa per l’evento, la promozione ossessiva delle ultime settimane, la passione rinnovata di tutti noi, hanno trovato il suggello nella vittoria finale, chiara, netta ben oltre il punteggio, sofferta solo perché mancava da tanto tempo ed era tanto, troppo desiderata. Solo questa vittoria ha reso finalmente Magica una bella ed ottimamente organizzata serata di pallamano.
Allora i risultati contano, eccome se contano, soprattutto quelli delle Squadre maggiori, che accendono l’immaginario e stimolano la fantasia soprattutto dei più piccoli, di quelli che possono avvicinarsi al Nostro Sport, di quelli che già ci sono e vogliamo che si appassionino sempre di più, per le famiglie che vogliamo condividano ed assecondino la passione dei propri figli.
Solo i risultati rendono le facce dei Nostri Azzurri, facce da protagonisti, eroi da imitare ed emulare. Quanti bambini avranno cominciato a pensare e sognare di diventare Ebner o Volarevic, Marrochi o Turkovic, Sonnerer, Arcieri, Bulzamini, Parisini, Maione o Skatar, Basic, Dapiran, Iballi, Moretti, Argentin? Quanti avranno pensato di voler emulare il giovanissimo Bronzo e gli altri Millenials in tribuna, pronti ad entrare anche loro nella Nazionale dei grandi?
Senza l’evento e senza la vittoria, tutto questo trasporto emozionale non ci sarebbe stato. Non è poco. Abbiamo bisogno di promuovere ossessivamente il Nostro Sport e di insistere nell’ideare e realizzare eventi. Abbiamo bisogno di vittorie come quelle contro la Slovacchia, di personaggi da emulare e di bambini che si immedesimano in loro. Abbiamo bisogno di un vertice finalmente presentabile e di una base viva e positiva. Abbiamo bisogno di alzare l’asticella per superare i nostri limiti. Non abbiamo bisogno di contraddizioni e contrapposizioni: il vertice e la base, il centro e i territori, la Nazionale e i club. Abbiamo bisogno di gioire per momenti come questi, di stare insieme, uniti e vincenti.
Ora ci attende la prova più dura: confermare tutto questo il 13 giugno a Busto Arsizio, al Palayamamay. Un altro palazzetto importante, da riempire. Un altro avversario importante, la Russia, davanti a noi ad un solo punto in classifica, da battere e superare per una qualificazione europea ancora possibile. L'Italia c’è.
Pasquale Loria
Presidente FIGH