Gli azzurri sul palco e i piccoli della pallamano italiana a gremire il Parco del Sole di Misano Adriatico. Presente e futuro che si uniscono in un abbraccio simbolico e caloroso. Il 21° Festival della Pallamano si è aperto così a Misano Adriatico: con le squadre impegnate in questi giorni sui 12 campi della manifestazione – 126 formazioni in totale – che hanno fatto sentire il proprio affetto alla Nazionale qualificata ai Campionati Mondiali 2025. A gennaio ci saranno Danimarca, Algeria e Tunisia ad attendere Parisini e compagni all’Jyske Bank Boxen di Herning, ma oggi è ancora il momento di festeggiare, di gioire per un palcoscenico, quello iridato, che l’Italia dell’handball ritroverà dopo 28 anni.
“È stata una serata bellissima, che non dimenticheremo”. A parlare è il DT Riccardo Trillini, anche lui sul palco accanto alla squadra che ha guidato alla qualificazione centrata il 12 maggio scorso a Podgorica. “Oltre al risultato, che rappresenta sempre il primo obiettivo per noi sportivi, desideravamo avvertire dal vivo il calore dei giovani, del futuro di questo sport e dei loro tecnici che ogni giorno lavorano in palestra. È stato bellissimo”.
Sono giorni di serenità, colorati d’azzurro, ma sono anche giorni di programmazione. Mercoledì l’incontro della squadra con il Presidente Federale Stefano Podini (nella foto), a Misano Adriatico, ha sancito l’inizio di quel percorso che dovrà condurre la Nazionale a Herning nelle migliori condizioni. “Con la Federazione c’è già stato un primo incontro a Roma sabato scorso – aggiunge Trillini – nel quale ho presentato un programma di massima per tracciare l’avvicinamento ai Mondiali e sul quale ho trovato grande supporto. Nei confronti avuti in questi giorni ho constatato la consapevolezza condivisa di come questo momento e questi Mondiali possano essere un bene per tutto il Movimento. Tutte le componenti del nostro mondo possono trarne beneficio”.
Il sorteggio di Zagabria ha già scritto il futuro della Nazionale: a Herning sarà Gruppo B al cospetto della Danimarca tre volte campione del mondo, ma anche in compagnia delle nordafricane Algeria e Tunisia. La formula mette in palio tre posti su quattro per l’accesso alla fase successiva del main round. “Una qualificazione strameritata, nonostante il valore dell’avversaria (Montenegro ndr), deve accendere in noi la consapevolezza di non sentirci più una squadra di ‘Serie B’. Ritengo sia ancora il momento di godere del successo raggiunto, a partire da momenti di gioia e di celebrazione come quelli vissuti qui a Misano. E poi ci sarà un momento in cui dovremo dimenticare tutto, pensare a ciò che ci attenderà in Danimarca, affrontare l’impegno con la giusta mentalità. Su questo posso dire che se c’è un aspetto che non mi preoccupa di questa Nazionale, è la forza mentale di questi giocatori. I ragazzi sapranno resettare e saremo pronti”.
La passione avvertita al Festival attorno alla squadra è la stessa che sta spingendo tanti tifosi italiani ad assicurarsi un biglietto per le gare di gennaio a Herning. “Questo è lo sport: da una parte il risultato certifica la bontà del lavoro fatto – continua il DT azzurro – e dall’altra innesca un effetto di calore, di orgoglio da parte degli appassionati, di un affetto che, ripeto, qui abbiamo toccato davvero con mano. Ed è un aspetto troppo importante. Non ci sono differenze tra Nazionali maschile, femminile, senior, giovanili, indoor o di beach: la cosa importante è che ci sia un modello al quale guardare, al quale ambire. Lo sport di base, per tutti, è importantissimo e nel contempo lo è anche potere coltivare il sogno, partendo dalla base, di arrivare in Nazionale o di qualificarsi per un Mondiale”.
La stretta attualità chiama: le Nazionali U20 e U18 si preparano per i rispettivi EHF EURO. Ad aprire le danze saranno i più grandi, dal 10 al 21 luglio a Celje (Slovenia), seguiti ad agosto dall’Italia U18 agli Europei di Podgorica (Montenegro). “La U20 che si appresta a debuttare – spiega Trillini – parte ad un’ossatura che ha affrontato il precedente biennio di Campus Italia, ma che nell’ultimo anno non si è poi più ritrovata. Ho trovato la squadra un po’ slegata, non al meglio, ma abbiamo ancora diversi giorni di lavoro e siamo comunque in linea. L’U18 invece è una squadra che gioca a memoria, ben allenata fisicamente. Non mi preoccupano le sconfitte in Polonia, dove comunque abbiamo visto una squadra viva, presente. In queste settimane ci concentreremo sul consolidamento di soluzioni tattiche dettate dalle assenze, su tutte quella di Simone Giambartolomei, anche se la rosa è completa e abbiamo alternative per ruotare e fare bene”.
(foto: Sara Bozzoli)