La gioia azzurra dopo l'argento di Heraklion | Il tecnico Maione e il capitano Ilic: "Grande gioia, questa Italia ha margini di crescita importanti"

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“Sono contentissimo. Come potrei non esserlo? Può apparire un risultato inatteso, ma io conosco l’energia di questa Nazionale, conosco la forza di questo gruppo e sapevo che non eravamo lontani dalle realtà più forti”. Il day after di Pasquale Maione, tecnico della Nazionale di beach handball, ha ancora un sapore dolce. L’argento conquistato ai Mediterranean Beach Games di Heraklion è la prima medaglia azzurra del beach handball maschile tra i senior.

Un risultato passato per una vittoria prestigiosa contro la Spagna in semifinale (2-1), prima di cedere ieri (mercoledì) in finale alla Croazia campione del mondo in carica (2-0). “Abbiamo un po’ di amaro in bocca per com’è andata la finale – dice ancora Maione – perché soprattutto nel primo set abbiamo avuto le occasioni per vincere e quindi per garantirci quantomeno l’eventualità degli shoot-out. Questo non toglie nulla al valore di questa medaglia e all’ottimo beach handball che la squadra ha giocato durante tutto il torneo. Ci ritrovavamo praticamente dopo il nono posto agli Europei, senza ulteriori giorni di lavoro assieme, ma il livello espresso dimostra che la base di gioco c’è e che chi scende in campo sa mettere in pratica i nostri principi”. 

“Faccio i complimenti alla squadra, ma vorrei estendere le dediche anche a chi non c’è stato qui ad Heraklion – continua il tecnico azzurro – e ha lavorato a distanza: dal vice-allenatore Salvatore Onelli che ha fatto un lavoro enorme nell’analisi delle partite, al nostro team manager Pierluigi Di Marcello, fino a tutti quei ragazzi che hanno fatto e faranno parte del gruppo allargato della Nazionale di beach”. 

Il cammino della Nazionale è passato per la qualificazione europea ottenuta nel 2021 a Varna, seguita dal nono posto agli EHF EURO del maggio scorso. Ora l’argento ai Mediterranei. “La squadra è molto giovane e ha ampi margini di crescita. Siamo arrivati in Grecia con tante differenze di organico rispetto agli Europei, ma il mio obiettivo – spiega Pasquale Maione – era proprio questo: poter contare su un bacino allargato nel quale pescare giocatori competitivi, sapendo anche che la disponibilità degli atleti, in relazione al calendario indoor, può cambiare. Passo dopo passo, abbiamo un roster che a mio avviso sta migliorando di evento in evento. Penso che ci sia anche una voglia crescente di avvicinarsi al beach handball. Stiamo continuando un lavoro iniziato egregiamente da Vincenzo Malatino (bronzo agli Europei U19 del 2012 e U16 del 2016, argento ai Mondiali U17 del 2017 ndr) e cercando di dare vita a una base di giocatori su cui contare per il futuro. Continuare a lavorare con costanza con questi atleti, tutti molto giovani, vorrebbe dire arrivare al loro grado di maturazione con un roster davvero competitivo in ambito internazionale”.

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Guida e riferimento di una Italia fatta di talenti, il portiere e capitano azzurro Ivan Ilic: “Devo ammettere che le sensazioni non sono ancora elaborate fino in fondo. C’è un po’ di dispiacere per non avere vinto l’oro, ma dobbiamo essere strafelici di ciò che abbiamo fatto. Ci abbiamo sempre creduto perché avevamo sotto i nostri occhi il potenziale di questa Nazionale e l’unione tra tutti i suoi elementi. Credo che questa medaglia sia la dimostrazione di come quella intrapresa sia la strada giusta per la crescita dell’Italia del beach handball a livello internazionale”.

“Il nono posto agli Europei – prosegue Ilic – è stato uno degli step di crescita, ma credo che tutto sia iniziato da Varna, dove abbiamo battuto realtà come Germania, Ucraina, Olanda, iniziando un processo di maturazione poi confermato in Portogallo l’estate scorsa. È vero, questi Mediterranean Beach Games avevano una concorrenza diversa, almeno tra le squadre europee, ma le squadre africane, che erano un’incognita alla vigilia, si sono dimostrate comunque competitive e dure da affrontare. E poi in finale, in un torneo come questo, bisogna arrivarci e tutti ambiscono a una medaglia. Siamo stati capaci di battere la Spagna, espressione di uno dei movimenti di beach handball più importanti in assoluto. La Croazia ha dimostrato la sua solita e grande tradizione”. 

L’Italia arrivata a Heraklion si presentava con diverse variazioni rispetto a quella degli EHF EURO. “È vero – conferma l’estremo difensore azzurro – ma il fatto di avere allargato la selezione a 20-25 atleti, tutti validi, fa sì che ci sia una intercambialità tale da essere sempre competitivi. Basti pensare che io e Thomas (Postogna ndr) a Nazarè non c’eravamo. In un movimento che non ha grandi numeri, questo rappresenta un elemento di grande forza e, a mio avviso, una linea-guida per il futuro”. 

A proposito: cosa c’è nel domani azzurro? “Il fatto di non aver vinto l’oro – conclude il capitano della Nazionale – rappresenta uno stimolo per migliorarsi in futuro. Credo che questa squadra abbia grandi margini di crescita e non debba porsi limiti. Abbiamo dimostrato che possiamo lottare con squadre di primissima fascia. Dobbiamo continuare su questa strada, lavorando insieme tutte le volte che sarà possibile. Il potenziale è grande: non vedo limiti”.

(foto: Heraklion 2023)