Tarafino legge la Serie A Gold: "Campionato sempre più difficile"

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Cinque trofei in due anni, il titolo italiano conquistato e poi difeso, lo Scudetto cucito sul petto per il secondo anno con un ruolino di marcia che in campionato conta, nell’ultimo biennio, 51 risultati utili in 56 partite. C’è una squadra da battere, nel panorama della pallamano italiana: è il Conversano. Tornato ai fasti della prima decade degli anni 2000, il sodalizio pugliese non è soltanto la realtà che ha dominato la scena recente. Conversano è anche, per blasone e per caratura dell’organico allestito dopo la sessione estiva del mercato, una delle compagini più attese a partire dal prossimo 3 settembre, giorno di inizio della Serie A Gold. 

Agli addii illustri di Radovcic e Giannoccaro per ritiro dall’attività agonistica e dei partenti Rossetto, Moretti, Saitta e Abdurahmanovic, il sodalizio biancoverde ha risposto con una campagna di rafforzamento di prim’ordine: c’è curiosità per vedere all’opera il terzino polacco Mateusz Wrobel, il pivot franco-tunisino Ryadh Souid, i mancini argentini Juan Pauloni e Martin Arakaki, anche se l’asso calato sul tavolo risponde inevitabilmente al nome di Pablo Marrochi, centrale della Nazionale rientrato in Italia dopo le esperienze nella Liga Asobal spagnola e in Francia gravitando tra Starligue e Proligue. 

“Abbiamo preso ottimi giocatori, non posso negarlo”. A parlare è Alessandro Tarafino, tecnico del Conversano. Uno che, con 34 titoli sulle spalle (29 da giocatore e cinque da tecnico ndr), alla pressione che tocca quanti hanno i pronostici dalla loro parte è abbastanza abituato. “Dovevamo rimpiazzare ottimi atleti che sono andati via e dovevamo farlo con giocatori all’altezza, se volevamo confermare le nostre ambizioni di vittoria. La società ha fatto un grande sforzo e devo dire che la squadra è davvero competitiva”.

La concorrenza sarà strenua, infaticabile. Del resto ai movimenti di Conversano c’è chi, come le semifinaliste della passata edizione e perciò Junior Fasano, Raimond Sassari e Brixen, ha risposto con colpi altrettanto importanti. “Il campionato si preannuncia sempre più difficile”, conferma ancora Tarafino. “Come dicevo, abbiamo preso tanti ottimi giocatori, ma è altrettanto vero che stiamo riscostruendo la squadra quasi dal principio e questo richiederà del tempo. Non sarà facile riproporsi ai livelli degli scorsi anno: le condizioni ci sono tutte, su questo non c’è dubbio, ma serviranno tempo e grande impegno”.

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Un occhio anche alle altre. “Si sono rinforzate tutte. Anche chi lo scorso anno non è stato al vertice, in questa Serie A Gold potrà invece rappresentare un’insidia, soprattutto nelle partite fuori casa. Oltre alle semifinaliste dello scorso anno, credo che anche altre formazioni, come Pressano o Merano, possano competere ad alti livelli. E poi ci sono quelle che sono all’apparenza insospettabili: noi in pre-season abbiamo affrontato Fondi e Siracusa, due ottimi organici, giovani e che, dopo un primo periodo di assestamento, potranno rivelarsi pericolose”.

Gli elementi da mettere a fattore comune, nell’analisi della nuova Serie A Gold, sono diversi: l’avvento del terzo straniero, il ritorno in Italia di giocatori come Pablo Marrochi e Davide Bulzamini, l’en plein nelle partecipazioni – otto in tutto – alla prossima European League. “Sono tutti segnali importanti – dice Tarafino – a cominciare dal ritorno di giocatori italiani di valore, il che non può fare altro che alzare il livello del campionato. Lo stesso vale, a mio avviso, per l’inserimento del terzo straniero: è un fattore che può aumentare la competitività delle nostre squadre anche nel contesto europeo. Su questo argomento c’è sempre un grande dibattito, ma io da giocatore sono cresciuto sempre con tanti stranieri attorno e hanno sempre rappresentato un incentivo a migliorare e, per i giovani, a voler intraprendere la strada della pallamano in maniera seria. Credo che un giocatore talentuoso abbia ugualmente i mezzi per emergere in maniera incisiva, se coinvolto in un progetto sano e in un club dove si punta al miglioramento continuo. Ovviamente è fondamentale che gli atleti provenienti dall’estero siano di spessore, perché possano essere da esempio e perché possano portare con loro esperienze e conoscenze da campionati al momento più avanti rispetto al nostro”.  

Guardare all’Europa: Conversano e Tarafino lo fanno, pensando all’impegno in European Cup – sorteggio il prossimo 20 settembre – e tornando con la mente al terzo turno giocato alla pari lo scorso anno contro il Nærbø, la formazione norvegese che si è poi aggiudicata il trofeo. “La nostra mentalità, in ambito europeo come nelle competizioni italiane, è quella di arrivare sempre più in alto possibile. Ci alleniamo ogni giorno per questo. La partecipazione alla European Cup rappresenta un input ulteriore, uno stimolo: dà la possibilità ai giocatori di misurarsi con club forti, strutturati ed è un valore aggiunto notevole. In generale, la risposta delle squadre italiane è stata massiccia. Anche questo è un ottimo segnale: c’è voglia di fare bene e di crescere. Serve tanto lavoro da parte di tutti, ma tocca a noi, società, allenatori e staff, cercare di alzare il livello più possibile. Credo che la strada intrapresa, seppure con grandi sforzi, sia quella giusta per aumentare l’appeal della nostra pallamano”.

(foto: Isabella Gandolfi)