La gioia Scudetto di Conversano - Tarafino: "I ragazzi sono stati fantastici"

  • Serie A Beretta
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“Devo fare i complimenti ai ragazzi: sono stati impegnati tutto l’anno in tantissimi allenamenti, hanno sudato, si sono sacrificati e penso che i risultati si siano visti”. È un Alessandro Tarafino raggiante, quello che parla ai microfoni della FIGH al termine di gara-2 alla Palestra Zizzi di Fasano, dove ieri sera (domenica) il suo Conversano si è laureato campione d’Italia per la settima volta nella storia della Serie A Beretta. “Il cammino di questa squadra va oltre questo pareggio fuori casa, su un campo sempre molto complicato come Fasano – continua – e penso sia legato anche ad altre partite. Cito la semifinale, dove siamo riusciti a battere una squadra attrezzata come la Raimond Sassari. Il percorso è stato in crescendo ed è la cosa di cui sono più contento”. 

I numeri dicono: sette Scudetti per il sodalizio biancoverde e 18esimo trofeo in 19 anni, dal 2003 a oggi, tirando in ballo anche Coppa Italia e Supercoppa. “Dedico questo titolo a tutti noi – continua Tarafino – che mettiamo passione ogni giorno per fare il meglio possibile. Grazie alla società che ci trasmette voglia di lottare e di sudare per la maglia, ci trasmette quella determinazione che stasera (domenica) ci è servita per lottare fino all’ultimo respiro”.

La Conversano del settimo Scudetto ha tanti volti. Ha quelli di Umberto Giannoccaro e Demis Radovcic, entrambi all’addio alla pallamano giocata e ai saluti con un altro tricolore – per Radovcic è il decimo – da mettere in bacheca. Ma è un trofeo che ha in copertina la gara-2 incredibile di Alessio Moretti, autore di 12 reti, e fatto dai gol e dalle giocate pesantissime dei vari Massimiliano Possamai, Gabriele Saitta, Pasquale Di Caro. “Sono felicissimo per loro – spiega ancora il tecnico dei biancoverdi – perché hanno dimostrato che si vince sempre di squadra e quanto sia importante avere una rosa completa. In certi momenti della stagione alcuni di loro erano un po’ sacrificati, ma l’ho fatto per tutelarli e fare sì che nel finale di stagione potessero risultare amalgamati al meglio con il resto dell’organico. Sono davvero felice che abbiano dimostrato tutto il loro valore”.

QUI FASANO. Primato in regular season, sesta finale con gara-3 sfiorata e un pizzico di rammarico per gli infortuni, di lunga data come nel caso di Gabriel De Santis e sopraggiunti nei play-off come nel caso di Vito Fovio e Riccardo Stabellini. C’è tutto questo nella stagione vissuta dalla Junior Fasano. “I ragazzi hanno dato tutto – sono le prime parole di mister Francesco Anconae non ho nulla da rimproverare. Sulla distanza delle due partite probabilmente Conversano ha avuto qualcosa in più, ma sono comunque contento perché hanno lottato fino alla fine”.

“Penso che più di così non potevamo fare”, continua. “Già dalla metà della passata stagione siamo stati la squadra che ha fatto più punti. Quest’anno siamo sempre rimasti in testa. Tutta la stagione davanti, con una parentesi negativa in Coppa Italia che ci può stare e dopo la quale ci siamo prontamente rialzati. E tutto con una squadra giovanissima, con una età media di 22 anni, con un solo giocatore straniero (Albin Jarlstam ndr). Non voglio recriminare sulle assenze e sugli infortuni, ma sicuramente non siamo stati fortunati”. 

“Ora ripartiamo da una base importante che non tutti hanno. Cercheremo di migliorare la squadra senza stravolgerla, anche perché i margini di crescita sono molto ampi. Speriamo di poter iniziare il prossio anno con il nuovo palasport. Questa città ha bisogno di una struttura adeguata e all’altezza”.

(foto: Vanni Caputo)