Ancora oggi la scuola di Prosecco a Trieste si caratterizza per una particolare attenzione alle lingue, agli scambi interculturali e l’effervescente attività fisica svolta nella palestra utilizzata da alcune società sportive che operano in convenzione con l’Istituto. Ed è proprio lì, nella palestra della scuola, che la giovane studente Alessandra Orlich fa la conoscenza della pallamano, del mitico Trieste, del prof. Lo Duca.
Sono gli anni d’oro del Cividin, gli anni della gloria assoluta per gli alabardati, degli scudetti a ripetizione, del Chiarbola gremito come un uovo. Anni indimenticabili che i ragazzi di quella generazione hanno ancora bene impressi nella memoria; stimolo per fissare traguardi ed obiettivi futuri. Oggi, 8 marzo 2021, Alessandra Orlich è il presidente del Trieste, la donna che, ricevuto il testimone dal Professore, ha per prima cosa fatto chiarezza su progetti e ambizioni dello storico club. “Abbiamo stilato un progetto triennale. Tre anni per riportare Trieste in cima al tetto d’Italia”. Parole semplici, concetto chiarissimo. Da sempre attenta alle motivazioni e agli impulsi della mente, Alessandra Orlich non concede spazio “ai se, ai ma, ai forse, al potrei”, non c’è spazio per i tentennamenti. “Bisogna avere le idee chiare e lavorare per il raggiungimento di un obiettivo”.
Un primo risultato, intanto, Alessandra Orlich lo ha già centrato. “Sono particolarmente soddisfatta per il modo in cui sono stata accolta nel mondo della pallamano italiana, un ambiente da sempre frequentato, a livello dirigenziale, da uomini. Non è una questione di pura galanteria come si potrebbe troppo facilmente pensare... C’è galanteria, ovvio, ma anche capacità di ascolto e di condivisione oltre che grande rispetto per la carica che ricopro e per il club che rappresento”.
Nella giornata consacrata alla Donna, Lei il presidente del Trieste, come sempre trascorrerà tante ore con i suoi ragazzi, il suo staff e le sue giovani atlete. “Sì, perché a Trieste è stata finalmente aperta una sezione femminile colmando un vuoto che non aveva ragione d’esistere. In futuro immagino un club competitivo anche in questo settore. Ho vissuto - spiega - intensamente le Finals di Salsomaggiore e per la prima volta ho avuto modo di confrontarmi anche con l’elite della pallamano femminile italiana. Ho molto apprezzato, anzi sono rimasta favorevolmente impressionata dalle ragazze. Nessun dubbio anche in questo caso. La Trieste che immagino dovrà rinnovare la grande tradizione maschile ed avere grande attenzione al settore femminile”.
(foto: Alessandro Parisato)