“Il nostro obiettivo? Mettere insieme ragazzi diversi che in campo diventano una squadra dimenticando tutte le loro quotidiane problematicità. Quando succede è come vincere una Champions e attenzione perché noi siamo PSG ovvero Polisportiva San Giovanni Bosco, non Paris Saint Germain…”. Parla così Sergio Gargano, medico e allenatore di pallamano, mente e braccio del PSG Villaurea, associazione palermitana attiva dal 1979.
“In verità – aggiunge – il nostro principale obiettivo, operando in un territorio di frontiera, è quello di offrire ai ragazzi un’opportunità, uno stimolo, un interesse. Poi c’è anche l’aspetto sportivo, ma questo viene in un secondo momento”. Fulminato dalla Pallamano ai tempi del Liceo, il glorioso Umberto I di Palermo, Sergio Gargano non ha mai scisso studio e gioco. Lo ha fatto, in pratica, fino a poco tempo fa quando, finalmente, ha coronato il suo sogno: giocare con suo figlio nella stessa squadra. “Un momento bellissimo, indimenticabile che mi ha ripagato dei tanti sacrifici fatti in nome di una passione esagerata”.
Con Rosario Calà, Salvo Rampulla e Nicola Romano, Sergio Gargano porta avanti dal 1984, inizialmente da giocatore, il progetto Villaurea, un mosaico di sport, intrattenimento e servizi sociali. “Intanto portiamo avanti il messaggio della polisportiva salesiana e basta già questo per riempirci d’orgoglio, ma siccome a noi non piacciono le cose semplici abbiamo anche deciso di spingerci oltre andando ad operare nei contesti più difficili. Con noi giocano tutti e soprattutto – aggiunge con orgoglio – giocano tutti insieme: ragazzi normodati e diversamente abili, con problemi mentali e provenienti da case famiglia, un melting pot che aiuta i ragazzi e che ci offre stimoli quotidiani”.
Oggi la PSG Villaurea conta su settanta giovani atleti impegnati tra promozionale, Under 15 e Serie B. Obiettivi? “Trasferire ai giovani la nostra passione, toglierne quanti più possibile dalla strada e dalle cattive frequentazioni, aiutare le famiglie che sono alle prese con situazioni difficili. Queste sono le vittorie più belle e preziose”.