Il ripiegamento

Il ripiegamento è, probabilmente, tra i quattro momenti del gioco il più sottovalutato e quindi meno allenato. Nel momento, però, in cui l'attenzione verso il gioco veloce aumenta e di conseguenza anche il numero di possessi giocati in questo momento del gioco (poco più di 1/4 dei possessi totali di una partita è finalizzato in questo momento del gioco), è necessario aumentare l'attenzione verso il momento del gioco che contrasta il gioco veloce.

Come per il gioco veloce, anche il ripiegamento si compone di tre fasi: la difesa del contropiede avversario, la difesa temporanea (più o meno organizzata) che può estendersi in una fase successiva di difesa posizionale non organizzata o nella quale avvengono, se previsti, il/i cambio/i con lo/gli specialista/i difensivo/i.

 

PRIMA FASE DEL RIPIEGAMENTO. Anche se "ufficialmente" il ripiegamento comincia con la perdita del possesso della palla, la prima fase del ripiegamento comincia leggermente prima. L'obiettivo di tutti i giocatori è riconoscere la fine dell'azione e anticipare la corsa verso la propria metà campo. Questo anticipo unito alla posizione del portiere fuori dalla propria area, posizionato all'incirca sui 10m, permette non solo di difendere meglio la prima fase avversaria, ma addirittura prevenire o almeno rallentare l'azione avversaria.

Possiamo chiedere al giocatore più vicino alla palla di fare fallo o di utilizzare le braccia per rallentare i passaggi di inizio del gioco avversario, mentre dobbiamo assolutamente chiedere ai nostri giocatori di non distrarsi e attardarsi per protestare con gli arbitri o per fare occhiatacce e gesti di disprezzo per la scelta magari non correttissima del proprio compagno di squadra

Particolare attenzione va inoltre prestata se la squadra sta giocando con l'extra player con la corretta esecuzione del cambio con il portiere e la rinuncia a contatti che, se il portiere non è ancora correttamente posizionato, possono provocare un 7m e una sospensione.

 

DIFESA TEMPORANEA. Nella fase successiva il primo obiettivo è occupare il più velocemente possibile il centro della propria zona difensiva, soprattutto se si è in inferiorità numerica perché un compagno è rimasto a terra dopo il tiro o è in ritardo per altre ragioni. Farlo rispettando le proprie posizioni difensive della difesa posizionale è l'ideale, ma non sempre è possibile.

In questa fase le opzioni sono due: effettuare una pressione sui terzini avversari con i primi o secondi difensori o con lo specialista difensivo che entra dalla panchina subito a ridosso del terzino vicino al cambio oppure, se posizionati nel proprio sistema difensivo abituale, attaccare la seconda fase avversaria utilizzando i principi e le azioni previste dal proprio modello di gioco in difesa posizionale.

Di seguito un esempio di pressione sui terzini avversari:

ripiegamento pressione 1

ripiegamento pressione 2

 

Per quanto riguarda l'allenamento di questo momento del gioco, il primo obiettivo da allenare è il riconoscimento della fine dell'azione e un'esercitazione in continuità in cui una squadra attacca e ripiega e poi esce dal campo è ideale perché le soluzioni facili dai 6m sono più probabili e il riconoscimento facilitato. Nell'esercitazione seguente si gioca 4v4, ma si può utilizzare lo stesso sviluppo e giocare 2v2 o 3v3.

4v4 AR

L'esercitazione successiva ha invece come obiettivo le azioni di pressione di primo e secondo difensore. La regola è che resta a pressare chi dei due giocatori sul lato è in ritardo nel ripiegamento. La pressione deve impedire/rallentare il passaggio ed evitare che il terzino possa lanciarsi senza palla con facilità verso il centro del campo.

pressione ripiegamento