Nazionale femminile: dopo la Turchia parla il tecnico Trespidi

  • Nazionale
http://www.federhandball.it/images/wp-content/uploads/2014/04/Niederwieser-vsTUR.jpg

Due sconfitte dallo scarto minimo, che hanno lasciato l'amaro in bocca all'ambiente azzurro. L'Italia femminile è incappata in due stop, a Chieti (21-22) e ad Ankara (23-21), contro la Turchia. Due partite, stessa storia: la Nazionale parte bene, poi si fa raggiungere, rincorre, rimette la testa avanti e nel finale è superata da Ozel e compagne. Per una classifica che ora dice Spagna e Olanda a 6 punti, proprio la Turchia a quota 4 e infine l'Italia.


"Il punto è semplice: è chiaro che abbiamo raggiunto un livello tale da competere con formazioni di maggior spicco e che occupano posizioni più alte rispetto a noi nel ranking europeo", dice l'allenatore italiano Marco Trespidi. "La Turchia è stata messa da noi in condizioni di giocare punto a punto e il fatto che abbiano richiamato una giocatrice come Ozel dopo due anni di assenza in nazionale dimostra come l'Italia femminile si sia costruita un nome differenze nel panorama internazionale. Ci manca l'esperienza: abbiamo perso tre partite contro la Turchia (fra i Giochi del Mediterraneo e le qualificazioni agli Europei ndr) negli ultimi due minuti. La differenza è che in queste qualificazioni siamo stati migliori della partita giocata a Mersin, con una squadra più forte per vari aspetti. Abbiamo perso perché non abbiamo in campo la fuoriclasse che nel momento decisivo sa cosa fare. Noi in quel momento abbiamo perso due palloni, sia a Chieti che ad Ankara, nello stesso identico modo".


"Alcuni cambiamenti ora sono necessari, perché abbiamo la testa sotto il pelo dell'acqua e non riusciamo a tirarla fuori - prosegue il tecnico azzurro -. Se oggi avessimo quattro punti in classifica non ci sarebbe nulla da dire, invece siamo a zero e ci troviamo a recriminare. Possiamo lavorare ogni giorno, far crescere giocatrici, ma a contare sono i risultati, e questi ci dicono che bisogna cambiare qualcosa. Dovremo ragionare con calma, lucidità e capire qual è, in questo momento, la soluzione migliore per compiere un salto di qualità che è nelle nostre possibilità".


Ad Ankara, nel match di ritorno, l'Italia era tornata in partita dopo uno svantaggio di tre reti (21-18) nei minuti finali. "Ci manca la gestione degli ultimi minuti, ed è ovvio che sia così perché non abbiamo giocatrici esperte", dice Trespidi. "L'unica è Elena Barani, che è un pivot e in quanto tale non gestisce direttamente i palloni importanti. Gheorghe, che per età è una delle più grandi, gioca in Nazionale da appena nove mesi. Il problema generale è di esperienza: abbiamo cercato di giocare più partite internazionali possibili, è evidente che non bastano e che dobbiamo giocarne di più, contro squadre sempre più forti e più importanti. Da chi arriva dal campionato italiano è lecito aspettarsi un po' di più: alcune cose, alcune giocate che in Italia vanno bene, fuori dall'Italia non funzionano. E fare cinque giorni di allenamento in raduno in questo senso non serve, se ciò che le giocatrici fanno funziona per tutto il resto dell'anno in campionato. Questo è sicuramente un problema da risolvere".


In conclusione: "Questa squadra ha una grande consapevolezza, è estremamente compatta. Anche sabato, siamo arrivati in Turchia dopo la sconfitta di Chieti e una squadra così inesperta poteva arrivare deconcentrata. Invece abbiamo avuto grande motivazione, facendo vedere che eravamo lì per giocare e che non c'importava dell'andata. Poi, però, ricadiamo in errori superficiali, quando dovremmo essere concreti ed è difficile esserlo per ragazze di questa età. Questa è comunque una squadra su cui contare per i prossimi dieci anni. Ha possibilità, alternative nei vari ruoli e l'età dalla sua. Inoltre ha dimostrato di poter competere senza timori. Manca l'esperienza e non può che essere così".


"C'è delusione, perché avevamo puntato molto su queste partite e perché sapevamo benissimo che, nonostante il ranking dicesse che c'erano 7 posizioni fra noi e loro, avremmo potuto giocarcela. Così è stato. È mancato il risultato, che alla fine è ciò che davvero conta. Sappiamo perché abbiamo perso queste gare, ora dobbiamo agire sulle cause".