Jack Savini e il Cassano Magnago sognano in grande: "Roster di assoluto valore. Qui ambiente ideale per lavorare bene"

  • Serie A Gold
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Nove gol, migliore in campo, mente e braccio di una squadra giovane ma ambiziosa. Giacomo Savini è il volto in copertina del Cassano Magnago che affronta la Serie A Gold. Bolognese d’origine, 25 anni, Jack ha iniziato sabato scorso la sua seconda stagione consecutiva in maglia amaranto, la terza considerando anche l’esperienza della stagione 2019/20. Poi Spagna, Francia e soprattutto tanta Nazionale nel mezzo, perché della maglia azzurra Savini è diventato non habituè e punto di riferimento, jolly e pedina inamovibile per il DT Riccardo Trillini. 

Il campionato del Cassano Magnago è iniziato con una vittoria convincente contro la Teamnetwork Albatro (29-26). “Sapevamo che Siracusa si era rinforzata molto – dice Savini – e anche se non conoscevamo così bene i nuovi arrivati, abbiamo visto sul campo che effettivamente sono giocatori di valore. Era imporante partire col piede giusto per piazzarsi stabilmente nella parte sinistra della classifica”. 

A guardare il campionato cassanese dell’anno scorso (7° posto ndr), quelli di sabato avrebbero il peso specifico di due punti rilevanti in chiave Coppa Italia. A Jack, però, quel solo traguardo sta un po’ stretto: “Vogliamo innanzitutto migliorare quel settimo posto. Siamo convinti di avere i mezzi per fare un buonissimo campionato. La passata stagione ci aveva già dato questa sensazione perché siamo sempre stati a contatto con le più forti negli scontri diretti. Siamo consapevoli di questo e siamo fiduciosi. Le ambizioni in squadra di alta classifica”. 

“È chiaro – continua – che ci sono avversarie che partono più avanti rispetto a noi, ma non ci poniamo limiti. Le stagioni sono molto lunghe per tutti. Se le cose andranno per il meglio e non avremo problemi di infortuni, com’era avvenuto lo scorso anno con Alessio (Moretti ndr), credo che la nostra rosa sia di assoluto valore”.

Giacomo Savini, da Bologna, è lo straniero di un roster tutto italiano e quasi interamente composta da giocatori provenienti dal vivaio. “Cassano è stata la mia prima esperienza lontano da Bologna. L’anno scorso sono tornato quasi per casualità dopo i problemi che si erano verificati a Nizza. Qui sto bene: c’è un ambiente dove si riesce a lavorare molto bene e un gruppo fantastico. Anche il fatto di giocare con giocatori quasi esclusivamente del posto, darebbe un sapore del tutto speciale a ogni potenziale traguardo raggiunto. Per me qui c’è l’ambiente ideale ed è stato naturale, alla fine della precedente stagione, esprimere la mia volontà di rimanere”. 

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È felsineo anche Matteo Bellotti, alla sua seconda stagione sulla panchina lombarda: “Ci conosciamo da tanti anni - racconta ancora Savini - e siamo cresciuti insieme nella Pallamano ’85 Bologna con Andrea Fabbri. Il nostro ottimo rapporto è senza dubbio un incentivo in più nello stare bene qui. Mi piace tanto come lavora e condividiamo la enorme passione per questo sport”. 

In un campionato che anche quest’anno promette equilibrio, Cassano Magnago vede all’orizzonte due prove di maturità ravvicinate: sabato prossimo a Rubiera contro gli emiliani di Alessandro Fusina, reduci dal pari di Pressano (31-31), e poi la trasferta sul campo della Raimond Ego Sassari, finalista Scudetto dello scorso anno. “Come Siracusa, anche Secchia Rubiera si è rinforzata molto. Hanno cambiato allenatore e, per quello che percepisco, vivono un ambiente molto motivato e voglioso di fare bene. Sarà una trasferta molto complicata. Sassari? Credo sia la squadra più completa del campionato. Hanno un allenatore (Javier Equisoain ndr) che conosce la pallamano come pochi. Andare in casa loro sarà difficilissimo per chiunque”. 

Settembre e ottobre saranno i mesi del campionato, novembre darà spazio alla Nazionale. Per l’Italia sarà doppia sfida da dentro-fuori contro la Turchia per il primo turno di qualificazione ai Mondiali. La mente di Giacomo è già lì: “Il sogno della qualificazione europea sfumata nell’ultima giornata fa parte del passato e non possiamo cambiarlo. Ogni volta arriviamo più vicini all’obiettivo, ma non ci siamo ancora riusciti. Guardiamo al futuro e nella mia testa c’è già la Turchia. Per ciò che può contare a questi livelli, avere il ritorno in casa potrà rappresentare un pccolo vantaggio. Credo che, anche se l’accesso a un grande torneo ci manca ancora, questi anni di partite internazionali ci abbiano dato la consapevolezza del nostro valore. Abbiamo sempre più giocatori che militano nei migliori campionati del mondo, altri protagonisti in Italia. Resto convinto che il nostro momento arriverà e che potremo toglierci questa soddisfazione”.

(foto: Alessio Lucchetti)